Per una nuova concezione della schizofrenia by Luigi Anepeta

Per una nuova concezione della schizofrenia by Luigi Anepeta

autore:Luigi Anepeta [Anepeta, Luigi]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: schizofrenia
ISBN: 9788897804383
editore: Nilalienum
pubblicato: 2019-09-30T22:00:00+00:00


15. Genesi di un delirio

Benché dotata di un certo grado di coerenza, l’ipotesi formulata richiede indubbiamente delle prove più ricche rispetto a quelle fornite finora. Un ambito di particolare interesse, da questo punto di vista, è rappresentato dalle esperienze schizofreniche incipienti, il cui sviluppo può essere talvolta scongiurato. Tali esperienze offrono l’opportunità d’intravedere la struttura conflittuale più nitidamente rispetto alle forme conclamate e di potere valutare in maniera più precisa sia la genesi sia l’interazione tra Super-io e Io antitetico.

A ventidue anni, Marco è incarcerato in casa da alcuni mesi e si sente assoggettato ad un assiduo controllo da parte dei vicini. Evita di avvicinarsi alla finestra poiché vede, nei palazzi di fronte, sempre qualcuno di turno che lo spia. Anche in casa non è tranquillo. Si muove con cautela, impaurito dal pericolo che i suoi movimenti possano disturbare e irritare i vicini. Vive uno stato d’allarme continuo incentrato su una paura di morire, in seguito ad una malattia o ad un’aggressione, che talora raggiunge vertici di panico. Ha tentato alcune volte d’uscire di notte allontanandosi dal quartiere, ma ha preso atto d’essere sempre e comunque spiato e tenuto sotto controllo. Non riesce a capirne le ragioni. Intuisce però che alcuni controllori lo temono come se fosse pericoloso, altri lo ritengono un codardo e dunque lo spiano derisoriamente.

Il delirio di riferimento è insorto alcuni mesi prima in rapporto ad alcuni contrasti con i vicini. Uno di questi aveva avviato dei lavori utilizzando una sega elettrica il cui rumore aveva fortemente disturbato Marco impegnato a studiare. Irritato egli aveva deciso ad un certo punto di redarguirlo, desistendo per la paura di un conflitto. Poco tempo dopo, un meccanico, cui la famiglia di Marco aveva chiesto di sgombrare una parte del giardino della casa che gli era stata data in concessione, si era presentato con una squadra di operai e aveva smantellato il cancello lasciando la casa sguarnita. Anche in tale circostanza, benché arrabbiatissimo, Marco non se l’era sentita d’intervenire. Il delirio di riferimento si è avviato una settimana dopo quest’ultima circostanza.

È evidente che il delirio di riferimento, che ha già assunto un carattere persecutorio, risulta funzionale ad inibire la rabbia di Marco e ad impedire ad essa di esplodere. Marco ha avuto di fatto e continua ad avere delle fantasie di vendetta micidiali e, via via che esse hanno preso piede, è giunto ad avvertire e a temere la sua potenziale pericolosità. Questa percezione è smentita dal comportamento sociale, caratterizzato da una totale accondiscendenza e arrendevolezza nei confronti degli altri. Benché di taglia nettamente superiore alla media fin da piccolo, Marco ha sempre subito le “cattiverie” dei coetanei senza mai reagire. Si definisce un vigliacco, ma riconduce la vigliaccheria anche al suo essere troppo sensibile. L’idea di far soffrire o di danneggiare qualcuno l’ha sempre terrorizzato. È molto lucido nel definire la sua sensibilità un problema drammatico. Ha sempre sentito l’altro come una parte di sé, anzi come una parte più importante del suo io. Si è sentito sempre invaso dagli altri, obbligato a rispondere alle loro aspettative, a subirne i desideri e gli arbitri.



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